ll complesso delle ex cartiere Innamorati-Bartocci e Cherubini sorge su un’ampia area ai margini di Pale, a cavallo e lungo la derivazione destra del Menotre, ed è in gran parte circoscritto da via del Sasso e da via Menotre. Esso presenta una forma quadrangolare irregolare e si articola in numerosi edifici di diversa altezza.
I fabbricati sono costruiti sulle pendici del monte Sasso di Pale e si dispongono con andamento irregolare sopra le curve di livello del monte stesso. Il complesso occupa un’area compresa tra via Menotre e la derivazione destra del fiume e si sviluppa nella stessa direzione di questi ultimi sino alla vasca di carico.
Esso si articola su 2 livelli e ha ospitato un molino ad 0lio fino agli anni precedenti il terremoto del l997. Oggi e stato completamente ristrutturato al uso abitativo. ll c. 2 presenta diversi fabbricati di altezza variabile, i quali si sviluppano lungo e a cavallo della via Menotre e, sul lato esposto a nord, sono attigui alla derivazione destra del fiume; oggi sono completamente adibiti ad abitazioni.
ll c. 3, posto più in alto dei cc. l, 2, 4 e a destra seguendo il Menotre, è essenzialmente costituito da due grandi edifici che si dispongono con andamento ortogonale. Essi presentano al 1° livello ampi locali attualmente inutilizzati, mentre i livelli superiori sono completamente adibiti ad abitazioni. ll c. 4 si disloca alla confluenza di via del Sasso e via Menotre. Esso è oggi utilizzato a scopo abitativo e presenta due edifici di grandi dimensioni disposti ortogonalmente, disegnando una forma ad L.
Le cartiere Innamorati-Bartocci e Cherubini risultano essere state impiantate agli inizi dell’Ottocento. In origine si trattava di piccoli opifici caratterizzati da una produzione della carta legata a sistemi produttivi tradizionali. La costruzione delle cartiere, a cavallo e lungo la derivazione destra del Menotre, si deve essenzialmente all’abbondanza e alla purezza delle acque. Gli originari esercenti risultano essere: Giuseppe Bartocci-Innamorati, Giovanni Innamorati, i fratelli Cherubini dal 1875 e Sante Innamorati. È altresì certa l’attività della maggior parte di esse al 1910, gestite dagli eredi degli originari possidenti o esercite da altri proprietari. A questa data gli opifici risultano essere rispettivamente di Alessandro Innamorati-Bartocci, di Girolamo Valentini (che è proprietario dell’ex cartiera Sorelle Cherubini) e Giuseppe Carnali che utilizza l’opificio come officina meccanica per la propria cartiera.
Le cartiere ancora in attività producevano, per la maggior parte, carta di paglia e carta bianca da stampa che veniva venduta nel’Italia centrale. La ditta Innamorati-Bartocci Alessandro produceva esclusivamente carta bianca da stampa, che vendeva soprattutto a Roma ed era dotata di un motore idraulico della forza di 15 HP. Vi lavoravano costantemente 15 operai, retribuiti con salari che oscillavano da £ 0,75 a £ 2.
La ditta Innamorati Pietro Paolo produceva esclusivamente carta di paglia per imballaggio, per un quantitativo annuo di 150 quintali circa. La cartiera era azionata da un motore idraulico della forza di 15 HP e vi lavoravano 12 operai, di cui 5 maschi adulti, 3 femmine adulte e 4 ragazzi, con un salario che andava da un minimo di £ 0,50 ad un massimo di £ 1,75. La ditta Valentini Girolamo produceva esclusivamente carta di paglia pari ad una produzione annua di 100 quintali.
La cartiera disponeva di un motore idraulico di 10 HP e occupava 4 operai che ricevevano un salario medio di £ 1,60. Dopo la crisi del 1911-12 risulta attiva solo la cartiera Innamorati Pietro Paolo, con un numero di operai sceso a 6 unità.
Gli altri opifici vennero assorbiti ed eserciti dalla “Società Anonima Cartiere di Pale” e successivamente ceduti alla ditta Sordini che ristrutturò la maggior parte degli edifici, destinandoli a case per operai. Dell’edificio di Alessandro Innamorati-Bartocci una parte venne destinata a teatrino e in un’altra, al di sotto della vasca di carico, venne costruita una centralina elettrica che erogava energia alla cartiera Sordini. L’opificio di Pietro Paolo Innamorati venne venduto negli anni Venti-Trenta e trasformato, dalla “Menotre”- società elettrica costituitasi nel 1932 -, in fabbrica di bianco santo e carbonato di calcio. Quest’ultima, oggi inutilizzata, negli anni Sessanta passò alla ditta Deli di Belfiore-Scanzano e cessò l’attività negli anni Settanta. L’officina meccanica Carnali è stata invece trasformata in molino da olio. [Dopo il terremoto del 1997 quest’ultima è divenuta abitazione]
L’ex cartiera Cherubini si sviluppa longitudinalmente e a cavallo di via Menotre ed è posta in basso e in parte accanto alla derivazione destra del Menotre.
Tutto l’impianto sorge a valle dell’ex cartiera Innamorati-Bartocci Alessandro e si articola in edifici in muratura di pietrame di diversa altezza oggi destinati ad abitazioni e magazzini.
Dall’eX invaso, partiva un canale di carico che percorreva, al l° livello, gli interni qui con ogni probabilità era posto il motore idraulico. Le tracce di detta canalizzazione sotterranea, posta sotto il fiume e attigua ad esso, sono ancora visibili.
Da qui l’acqua defluiva più in basso nella vasca di carico dell’ex cartiera Innamorati Pietro Paolo. Un altro canale sotterraneo posto a valle e defluisce nella derivazione destra del fiume, al di sotto di via Menotre.
Innamorati – Bartocci Alessandro
L’ex Cartiera Innamorati-Bartocci Alessandro sorge su un rialzamento del greto del fiume ed è attiguo ma di altezza superiore agli altri opifici. Essa occupa un’area di forma triangolare compresa tra Via del Sasso, la derivazione destra del Menotre e un’ampia area di terreno coltivato a sud-est. Il sistema idraulico della Cartiera si articolava in un fitto intreccio di canali sotterranei, i quali partivano al di sopra e all’altezza della vasca di carico dell’ex Cartiera Cherubini . uno di essi, al 1° livello sottostante la vasca di carico dove, era posto il motore idraulico che azionava i macchinari. L’altro canale entrava dalla parte attigua e parallela alla derivazione destra del Menotre. Quest’ultimo, ancor oggi esistente, diventava a sua volta il canale di carico . L’acqua, scorrendo accanto e sotto i fabbricati dell’ex Cartiera Innamorati-Bartocci e al di sopra dell’ex Cartiera Cherubini, era Convogliata alle turbine. Da qui defluiva nella vasca di carico dell’ex Cartiera lnnamorati Pietro Paolo. I macchinari, oggi inutilizzati, sono costituiti dalla turbina, dall’alternatore e da un quadro comandi.
I locali posti al 1° livello , di forma rettangolare o quadrata, sono collegati tra loro da aperture ad arco a tutto sesto. Al 1° livello l’intradosso presenta un’ampia volta a botte. Numerose aperture di forma rettangolare corrono su tutte le facciate degli edifici. Il ciclo di lavorazione prevedeva al l° livello i macchinari che producevano forza motrice, al 2° livello una macchina continua, mentre i livelli superiori erano per la maggior parte adibiti alla rifinitura e all’essiccazione dei manufatti.
Innamorati Pietro e Paolo
L’ex cartiera Innamorati Pietro e Paolo sorge alla confluenza di via del Sasso e di via Menotre. Essa si sviluppa su 3 livelli e presenta due corpi di fabbrica di grandi dimensioni .
Sulla facciata che dà su via Menotre al 1° livello sono poste ampie aperture ad arco ribassato provviste di inferriate, dove c’erano i macchinari utilizzati per la fabbricazione del bianco santo, ampie volte a crociera e grandi aperture ad arco a tutto sesto. regolari di forma rettangolare si affacciano su via Menotre al 2° e 3° livello.
La vasca di carico dell’ex cartiera, è ancora visibile dal passaggio posto all’interno del canale, sotto l’ex cartiera Innamorati-Bartocci Alessandro e presenta, all’altezza dell’imbocco della presa di carico, una paratoia. Oggi uno degli ingressi dell’opificio, era probabilmente il canale di deflusso dell’acqua.
La copertura, realizzata in travetti prefabbricati di cemento e tegole marsigliesi, e di recente costruzione.
Innamorati Sante
L’ex cartiera Innamorati Sante, oggi abitazione, è costituita da un edificio a sviluppo longitudinale che occupa l’intero spazio circoscritto da via Menotre e dalla derivazione destra del fiume ed è posto, per la maggior parte, al di sotto di quest’ultimo.
Lo spazio dove probabilmente si trovava l’antica vasca di carico, è stato utilizzato come ingresso del molino ad olio, fino al momento dell’evento sismico del 1997.
L’edificio, addossato al fiume, si articola su 2 livelli sul lato attiguo a via Menotre, mentre sul lato che dà verso il fiume mostra solo il 2° livello. Il canale di carico convogliava l’acqua, tramite una serie di paratoie, all’interno dell’opificio e da qui defluiva tramite nella sottostante vasca di carico dell’ex Cartiera Cherubini.
Regolari aperture di forma rettangolare si affacciano sui quattro lati dell’edificio.
Un antico rotone, posto all’uscita del canale di scarico, è attualmente inutilizzato e se ne prevede il restauro.
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