La “Cartiera Abramo Sordini e Figli” è localizzata in un`ampia area ai margini di Pale, all’altezza della confluenza della Strada Comunale di Pale con la S.S. n. 77 Val di Chienti e a pochi metri dallo sbarramento del Me- notre, dove il fiume si divide in due diramazioni di destra e di sinistra e una presa d’acqua.
L’area di pertinenza del complesso industriale e per la maggior parte circoscritta dalla Strada Comunale di Pale (o via Trinità) per il tratto dell’opificio esposto ad est-nord-ovest e dalla derivazione sinistra del Menotre, che lambisce longitudinalmente tutto il lato sud della fabbrica. I’opificio si compone di due lunghi corpi di fabbrica paralleli, ad uno o più livelli, e da altri edifici che si dispongono con andamento ortogonale, disegnando la forma ad U dell’intero complesso industriale.
Esso si articola nei seguenti corpi di fabbrica: cc. l, 2, 3, 4. ll c. l, l`originario corpo di fabbrica, si sviluppa nella stessa direzione della derivazione sinistra del Menotre e presenta edifici di diversa altezza, da l a 4 livelli, costituiti per la maggior parte da ampi locali rettangolari di altezza variabile, dove erano collocati i primi macchinari per la produzione della carta (macchina in tondo, presse, olandesi, molazze ecc…).
Inoltre altri corpi aggiunti erano adibiti ad abitazione del proprietario e per servizi sussidiari, al sistema di produzione (falegnameria, officina meccanica).ll c. 2, costruito successivamente in adiacenza al c. l, presenta anch’esso fabbricati ad uno 0 più livelli, disposti nella stessa direzione del c. l, ma di minore altezza e lunghezza rispetto a quest’ultimo. Essi venivano utilizzati in parte come magazzini e altri servizi di supporto al sistema di produzione (reparto cottura gelatine, caldaia a vapore, reparto colle, ecc…), e in parte erano adibiti ad uffici ispettivi (Finanza, Banca d’ltalia e Poligrafico dello Stato).
[I s.cc. 2.l, 2.2 e 2.3 sono stati demoliti e sostituiti nel l983 da un moderno depuratore in cemento armato]
ll c. 3 comprende i sistemi di supporto della cartiera per l’imbrigliaggio e lo scarico dell’acqua, utilizzata come forza motrice e per la produzione di energia elettrica. Essi sono dislocati in zone diverse del complesso industriale, pur occupando una piccola superficie. ll sistema idraulico è posto, per la maggior parte, al di sotto dello stabilimento, ed e caratterizzato da un fitto intreccio di canali peraltro non percorribili, ma visibili a tratti nei cc. l e 4. ll c. 4 comprende tutti gli edifici costruiti alla fine e dopo gli anni Venti.
Questi si dislocano, disegnando una forma ad L, tra l’attuale Strada Comunale di Pale e la lunga corte interna allo stabilimento che divide il c. 4 dai cc. l e 2. Questa, prima della costruzione del c. 4, era l’antica Strada Comunale di Pale. ll c. 4 presenta diversi fabbricati di grandi dimensioni ad uno o più livelli, dove oggi avviene la fabbricazione della carta. ll ciclo di produzione, seguendo l’andamento rettilineo dei locali, si diparte dagli edifici posti sul lato est dello stabilimento (stoccaggio materie prime). Da qui, la carta sottoposta a vari processi di raffinazione (reparto lavaggio, reparto separatore, reparto sbiancatore, olandesi, serbatoi della pasta e reparto colorati), viene immessa, per mezzo di una vasca di alimentazione, nella macchina continua formata da una tavola in piano, presse, essiccatoi e calandra. L’edificio posto all’estremità del c. 4, dove si trova l’ingresso dello stabilimento che dà su via Trinità, ospita su quattro livelli la portineria, le sale allestimento, i magazzini e gli uffici. ll c. 4 nel l975 ha subìto modifiche strutturali nei corpi di fabbrica concernenti la preparazione dell’impasto. Sono stati costruiti basamenti e colonne in cemento armato per accogliere i grandi pesi delle vasche e dei macchinari. Numerose e ampie aperture sono distribuite regolarmente sulle facciate degli edifici.
ll nucleo centrale della “Cartiera Abramo Sordini e Figli” per la fabbricazione della carta risale al 1869, tuttavia risulta che fin dal XVIII secolo i Sordini fabbricavano carta a Pale. Peraltro, nell’Archivio Notarile di Fabriano, tra gli atti rogati nel 1283 dal notaio Berretta, si trova il primo documento su carta dove sono nominati ben otto cartai fabrianesi, tra i quali “Sordini Chartaro”. Nei primi decenni dell’Ottocento Nicola Sordini diresse la cartiera Mataloni di Pioraco di Macerata e successivamente, recatosi a Tivoli con il figlio Abramo, introdusse l’uso delle grandi macchine moderne nella produzione della carta. Lo stabilimento venne modernizzato nei primi anni del secolo.
Nel 1910 disponeva di una caldaia a vapore di 6 HP per riscaldamento, di un motore idraulico di 25 HP e di un macchinario moderno e completo. La produzione era destinata alla Stamperia Reale di Roma.
L’orario di lavoro di dieci ore vedeva impegnati 12 operai adulti, 13 donne e 2 ragazzi sotto i 14 anni. l salari oscillavano da £ 0,50 a £ 2. Nel 1912-13 gli occupati salivano a 37 unità, 25 maschi e 12 femmine; i salari (che risultavano essere aumentati) andavano da £ 0,75 a £ 2,50. La ditta continuò a prosperare negli anni a cavallo tra le due guerre. Principale cliente rimase lo Stato, per il quale fabbricava carta valori (1948-1952) e carta da bollo, prodotta dal 1929 al 1943.
Nel 1929 l`aumento della richiesta di carta comportò la costruzione di un altro corpo dello stabilimento per 2.000 mq di superficie e della centralina elettrica, su progetto dell’ing. Ezio Sordini.
Negli stessi anni l’azienda istituiva il Dopolavoro di Pale, destinando alcuni locali dell’ex cartiera Innamorati a teatrino e altri locali per una scuola e per un circolo, mentre i fratelli Sordini elargivano contributi per l’addestramento ginnico dei giovani, per la banda e per il nucleo pompieri industriali, queste ultime entrambe costituite da operai della cartiera. Nel 1938 nella fabbrica lavoravano da 40 a 60 operai. Lo stabilimento si articolava in sei reparti, più un reparto sussidiario. Dalla stracceria, dove avveniva la cernita degli stracci, si passava al reparto lisciviazione, in cui si attuava la bollitura, lo straccio andava poi alla sfilacciatura, dove veniva triturato e decolorato e da qui alle celle di decantazione e di riposo, dove veniva scolato. La pasta veniva successivamente triturata nel reparto olandesi raffinatori; passava quindi alla macchina in piano, dove il foglio prendeva forma, era essiccato e infine veniva tagliato e imballato.
Nel secondo dopoguerra la cartiera continuò ad operare soprattutto nel settore delle carte speciali, occupando costantemente una trentina di operai. Nel 1975 sono stati smantellati gli antichi macchinari (macchina in tondo, presse ecc…) e sono state realizzate nuove strutture in cemento armato nel corpo di fabbrica del 1929. Nel 1982, a causa dei nuovi avanzamenti tecnologici, la macchina continua in piano è stata quasi completamente sostituita con nuovi macchinari.
Attualmente la cartiera e stata venduta e successivamente smantellata rimanendo solo la struttura.
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